martedì 26 agosto 2008

BITTER END

Quando non ho tempo agisco.
Quando ho tempo rifletto e agisco.
Quando ho molto tempo, rifletto e non agisco.

Certi viaggi solitari in automobile per la campagna veneta, a volte sono deleteri.
I pensieri si sovrappongono.
Soprattutto se sei in vacanza e hai tutto il tempo che la routine quotidiana ti mangia.

Momo di Michael Ende fuggiva dagli uomini grigi che perlustravano il mondo in cerca di tempo.
Rubavano il tempo.

Per capire la lentezza era costretta a seguire una tartaruga, non quella Huysmans.
Lenta sì, ma non a ritroso.

Mi servirebbe molto tempo per capire se il disegno che sto tracciando, segue le rigorose e magnifiche leggi della pittura ad acquerello.

Nell'acquerello si continua a tracciare segni, prima delicati e diffusi, per poi arrivare a tratti scuri.
L'agire su alcune parti dell'opera e gettarsi su altre permette alle figure di delinearsi, di stagliarsi sulla superficie.

Non c'è alcun modo di poter tornare indietro, l'errore si deve rimediare subito, altrimenti la carta assorbe velocemente.

E' vietato l'uso del bianco per aggiustare, trasfigurerebbe la leggerezza dell'acqua in un pastone buono per un trogolo.

C'è un punto in cui si arriva alla saturazione, ci si rende conto che l'opera è finita come quando si guarda uno spaghetto e si capisce che è cotto.

E non serve aggiungere altro.

L'ultimo gesto, a volte, fa parte di un amaro finale.

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Ascoltando:
Roxy Music, Roxy Music, 1972
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