lunedì 4 agosto 2008

GIANT STEPS

Sono stato sempre più affascinato dalla ricerca che dall'informazione, forse perché, da inguaribile sognatore ho preferito sempre gli orizzonti annebbiati alla vivida cronaca.
E' così che mi ronza in testa una sperimentazione che da quarant'anni riesce a divertire i sociologi, categoria di persone che ho sempre invidiato.

La sociologia è una materia così interessante.

Nel 1967 Stanley Milgram, psicologo sociale, mette in atto un esperimento per capire quanto piccolo è il mondo.
Consegna delle buste e delle specie di passaporti a duecento persone, ponendogli come obiettivo di far recapitare la lettera ad una persona in particolare.
Della persona sanno nome, cognome, indirizzo e occupazione.
L'unica difficoltà di questo gioco, è quella che dovranno inviare il materiale a individui che conoscono e che chiamano con il nome di battesimo.
Il passaporto servì per inviare a Milgram i nominativi degli interposti tra il mittente e il destinatario.

Il risultato di questo esperimento fu che con quattro passaggi, quindi sei persone, il messaggio giungeva a destinazione.

Matematici e persone disincantate, calcolatrice alla mano e conti della serva, sostengono che, se ogni persona conosce di media trecento persone, con quattro passaggi e moltiplicando tale valore ogni volta per se stesso, si fa presto ad arrivare alla popolazione mondiale.

Io resto della mia idea, che la teoria dei "sei gradi di separazione" sia allo stesso tempo reale e sognante, avvincente e ostica.
Mi piace che ancora oggi, tramite il mezzo della posta elettronica, si sperimenti ancora per mezzo di persone e non numeri.

La tecnologia fa fare passi da gigante alla ricerca.

Con il naso all'insù, sogno che potrei raggiungere i grandi capi di stato tramite dei miei amici.

Avrei qualcosa da dirgli.

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John Coltrane, Giant Steps, 1959
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