martedì 26 agosto 2008

ARIA DI RIVOLUZIONE

E' un periodo strano questo il mio.
Ho sempre amato stare tra la gente e parlare, carpirne le emozioni, le paure, le speranze e le sensazioni che prova.

Forse è stato mio padre che, attraverso le sue parole e i suoi racconti, mi ha trasmesso questa indole indagatrice.
Da buon responsabile del personale e cacciatore di teste, è stato sempre un buon osservatore.

A differenza dei suoi parametri, secondo me per poter studiare le persone, non basta una buona capacità visiva.

Per entrare dentro un intricato groviglio di reti emozionali è necessario soffermarsi su impercettibili movimenti delle mani, di come gli occhi roteano mentre si sostiene una conversazione.
I piedi mentre che si contraggono involontariamente mentre si esprime un'opinione.

Quello che sento in particolare da qualche mese a questa parte, è rabbia.
Odio.

Odio verso le istituzioni, rabbia verso chi ci rappresenta seduto su di una poltrona di pelle umana.

La nostra pelle.

Sinceramente non so è a causa della pubblicazione del libro "La casta", o delle battaglie contro i mulini a vento di Beppe Grillo, ma questa brezza leggera non mi sta per niente rinfrescando.
Come un caldo vento proveniente dal deserto, mi secca.

Studenti, lavoratori e pensionati mi parlano di insurrezione.
Gli stranieri che non hanno né lavoro né integrazione si prendono già con la forza ciò che non gli spetta.

Forse ci sono tanti modi di poterci slegare da questa empasse, io sinceramente non vedo un'alba per questo sistema politico.

Eppure il vento soffia ancora.
E' la nostra immagine di democrazia, più forte della loro.

______________________________
Ascoltando:
Franco Battiato, Sulle corde di Aries, 1973
______________________________

Nessun commento:

Posta un commento