giovedì 30 agosto 2007

MIND GAMES

Quando penso a quanto amo il mare, non riesco a dare un significato alle mie emozioni.
Mi aiuterebbe a renderle meno aleatorie.

Quando io chiudo gli occhi, scompaiono le persone.

Trovarmi abbracciato con lei l'altra sera, mentre le onde lambivano i nostri respiri, mi ha fatto pensare che forse avevi ragione, D.

Inseguo le mie emozioni e basta.
Rincorro l'amore così tanto, che le storie le vivo solo dentro di me.

Mi stacco dalla realtà.

Se ciò che chiamo amore è il fine e non il mezzo.
Se ciò che chiamo amata è il mezzo e non il fine.

Forse sto giocando solo con la mia mente.

Sono stati mesi questi di rapporti vissuti con trasporto.
Non so perché ragionare su quanto avvenuto sia così difficile.

Forse perché nelle emozioni non c'è un criterio.
E tutto ciò che c'è stato è pura emozione.
Nessun raziocinio.

Ora cercherò di raccogliere i cocci che ho seminato per strada.
Recuperare un po' di dignità negli occhi di chi mi ha odiato.

Forse riuscirò a capire perché il mare riesce ad amplificare tutto ciò che

percepisco.
Sicuramente da quel lunedì, D., tutte le notti che passerò di fronte alle onde.
Non avranno lo stesso sapore.

Hai reso l'orizzonte un palliativo di un ricordo.

L'unica cosa che mi rimane di questa lunga estate, è cenere.
E' sabbia.
Soffiando sulla sabbia che avevo nelle mani, ho scoperto immagini.
Solo quelle immagini.

I miei giochi mentali.

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Ascoltando:
John Lennon, The John Lennon Collection, 1982
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