lunedì 10 settembre 2007

WAITING IN VAIN

Quando aspetti molto, inconsciamente i castelli di carte crescono a dismisura.
Le attese si moltiplicano esponenzialmente.
Senza che tu te ne accorga o le nutra.

Certe volte mi sento straniato.
Come quando come quando assaggi qualcosa e pensavi fosse altro.

Da piccolo avevo sete, trovai un bicchiere d'acqua sul tavolo in cucina, un bicchiere d'acqua.
Era acquavite.
Grappa.

La sensazione è spiazzante.
Non ti domandi neanche se quella nuova sostanza è piacevole, dolce, salata, aspra o piccante.
Non riesci a giudicarla.
Semplicemente non era quello che ti aspettavi.

Quel sapore non lo vorrai mai comprendere, ormai la frittata è fatta.
Il bicchiere rimarrà lì, con tutti i suoi misteri e particolarità.
Avrà perso tutto il tuo interesse.

Le persone non esistono.

Quando le tue labbra scivoleranno sul bordo per posarlo, avrai un ritratto di quella sensazione.
Di quella spiacevole sensazione.

Quella sarà la tua fotografia.
Potrai distorcerla, modificarla, stirarla, saturarla, ma quella sarà la tua immagine.

Difficilmente ti distoglierai da essa.
Ma non sarà mai l'immagine.

Le persone semplici hanno un volto, le persone complesse ne hanno mille.
Per conoscerle ci vorrebbe tempo, dedizione, curiosità, amore.

Non riuscirai a vedere più nulla e ti renderai conto.

Di avere atteso invano.

______________________________
Ascoltando:
Bob Marley, Legend, 1984
______________________________

Nessun commento:

Posta un commento