giovedì 18 febbraio 2010

SOMETHING STUPID


L'ultima campagna marketing della nota marca di jeans Diesel, esorta alla stupidità.
Nella mia ultima visita a Venezia in occasione dell'apertura del Carnevale, mi è capitato di passare di fronte a vetrine del brand su cui capeggiava la scritta "Be stupid".

Negli stessi giorni, ascoltando la trasmissione radiofonica Deejay chiama Italia, il titolare Renzo Rosso ha delucidato gli ascoltatori riguardo il significato dello slogan.

A volte sono le idee degli idioti ad essere vincenti.

Solo attraverso un distaccamento dalla realtà possiamo allontanarci dalle convenzioni e trovare idee vincenti.

Ovviamente si tratta di una provocazione, probabilmente "Sii incosciente" non suonava così bene.

A volte scopro l'acqua calda e lo faccio con il consueto incanto.
Forse sono i collegamenti e le coincidenze che trovo sorprendenti.

Mi è capitato così di rimanere allibito ascoltando lo stesso giorno un deejay riassumere la storia di Richard Branson.
A soli 22 anni decise di fondare una casa discografica assieme a Nik Powell.

Dato che erano nuovi del mestiere, decisero di chiamarla Virgin Records.

Come primo disco, presero l'opera di uno sconosciuto diciannovenne che aveva composto una lunga suite musicale che occupava un intero album.
Tubular Bells part I e II erano gli unici due brani di questo capolavoro, dove una ventina di strumenti venivano suonati dal giovane Mike Oldfield.

Successivamente l’etichetta ebbe il coraggio di produrre band come i Sex Pistols e i Genesis.

Pochi anni fa il mondo musicale ha visto tremare le industrie di fronte al mercato.
Non credo che sia il download forsennato a uccidere l'industria discografica.
Si è trattato semplicemente dell'avvento di un altro mercato, al quale le etichette non erano pronte.

Non sono riuscite a inseguire l’acquirente.

Ventri opulenti appesantiti dal benessere.

Steve Jobs ha insegnato al mondo che i brani uno può farseli scaricare ma anche pagare.

In un mercato musicale sempre più frammentato, dove vengono pubblicati circa 20 album al giorno, le piccole case indipendenti vivono e proliferano.

Ovviamente non ci sono i guadagni di un tempo, ma sono anni in cui se si vogliono fare le cose che ci piacciono, è meglio accontentarsi.

I mass media sono completamente sterili, sembra che i colossi stiano vacillando di fronte a veicoli come i social network e i supporti di etichette indipendenti.

Ci sono centinaia di piccoli imprenditori accomunati dall'incoscienza di investire in emeriti sconosciuti, semplicemente perché muovono le loro corde.

Non si pongono troppe domande, si lasciano stupidamente cullare dalle emozioni.
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Ascoltando
Frank Sinatra

1 commento:

  1. Essere incoscienti (a costo di passar da stupidi). Seguire l'emozione autentica che abbiamo(ammesso di riuscire ad ascoltarla e riconoscerla)...è un modo di vivere su cui mi interrogo spesso. E' come vorrei vivere, quando non me ne dimentico. non credo sarebbe mai un accontentarsi, guadagni a prescindere.
    michela

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