martedì 14 ottobre 2008

AUTOBAHN

A volte, anche vagare per luoghi non piacevoli può essere stimolante.
Tutto questo sentire parlare di crisi mi ha fatto ipotizzare un occidente in completa decadenza.
Al peggio non c’è mai fine si dice, così ho provato a fantasticare su ciò che rimarrebbe dell’Italia allo sbando totale.
Una nazione occupata da altre etnie, con gli indigeni ridotti a chiedere l’elemosina ai bordi delle strade, vivere di espedienti per potersi sfamare e nutrire la propria famiglia.

A differenza di altre nazioni, dove lo sviluppo economico ha significato un miglioramento della qualità ambientale, in Italia così non è stato.
L’edificazione priva di pianificazione, i centri commerciali sorti in luoghi aleatori, le strade costruite dove le forze politiche ed economiche spingevano di più, ha generato solo caos.

In ciò che ci circonda non ci sarebbe nessuna traccia del nostro passato benessere, degli anni del miracolo Italiano.

Tutta la futilità di cui ci siamo circondati è deperibile, impalpabile, sottile e senza fondamenta.

Ogni grande civiltà ha lasciato dietro di se monumenti, grandi costruzioni, esempi di buon costruire.
Di civiltà.

Viaggiando sulle nostre strade ho trovato solo degrado intervallato da qualche sporadico esempio di amore per l’estetica.
Rari segnali per i posteri.

L’unica regione dove ho constatato amore per il costruire, armonia delle città e consapevolezza di ciò che è importante per vivere bene, è la Toscana.

In questa regione il territorio è stato preservato e le nuove edificazioni sono state pensate in armonia con esso.
L’industrializzazione selvaggia del nord, i palazzinari del centro Italia e l’abusivismo del sud non hanno toccato questo paradiso, non lo hanno trasfigurato in una giungla di stabilimenti vuoti, sgraziati e decadenti.

Piccionaie dove la gente non merita di vivere.

Non credo che sia una mia deformazione professionale, un frutto del mio percorso didattico.
Il progresso delle scoperte scientifiche e tecnologiche dovrebbe camminare mano nella mano con il decoro delle città.

Decoro che non riesco più a vedere.

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Ascoltando:
Kraftwerk, Autobahn, 1974
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