sabato 12 ottobre 2013

LIBRI DI SANGUE

Siano nati popoli nomadi, senza territorio, la tradizione era tramandata mediante il verbo, la parola, che si passava di generazione in generazione.
Solo con la stanzialità, con il bisogno di elencare i beni che venivano conservati nei magazzini, i cereali che vi erano stivati, gli animali allevati, la contabilità finanziaria e il resto, è sorta la necessità di dover scrivere.
Verba volant, scripta manent si dice, mai come oggi questa locuzione è portata all'eccesso.
Fateci caso, ci si incontra sempre meno e le comunicazioni finiscono per svolgersi in chat, mail, uozzàp, sms e altro.
Una società dove tutto è tracciato.
Migliaia di server che stivano dati, che analizzano, che filtrano, in un perfetto grande fratello.
Rumore di fondo che viene filtrato e letto.
Un esempio lampante è gmail, nessuno dice di leggere le vostre mail, però casualmente le pubblicità che appaiono a lato sono mirate.
"Tanto è agggratis".

Sul concetto di "tanto è gratis" cediamo sempre più informazioni, che ormai non giudichiamo neanche più "dati sensibili", intanto siamo diventati insensibili.
Anche chi non è in rete, in realtà appare, è citato dagli amici, fotografato involontariamente, anche semplicemente nominato.

E' impossibile controllare questo flusso di dati, l'unica soluzione sarebbe ricostruire dei gruppi fisici, tornare al concetto atavico di tribù, ma la rete ormai ha aumentato le distanze.

Siamo dunque diventati una società dove si scrive molto, troppo.

Malgrado questo aumentano gli errori di scrittura, il tutto si fa colloquiale, si nega quanto scritto pochi minuti prima.

Nel giro di pochi anni, ne sono convinto, assisteremo ad una inversione dei ruoli, in cui varrà di più una parola data, che una mail scritta.

Verba manent.

______________________________
Ascoltando:

Frankie hi-NRG MC, Verba Manent, 1992

______________________________

Nessun commento:

Posta un commento