lunedì 4 ottobre 2010

GLITTERING PRIZE

Una delle conseguenze immediate della crisi è la scomparsa degli anelli più deboli della catena economica.

L’acquirente, anche il meno scaltro, oggi cerca di saltare passaggi che vede inutili, spendendo del proprio tempo .
Il tempo libero infatti, a suo avviso, costa meno di quello di un professionista del settore.

Anche se è palese che il tempo libero non abbia prezzo.

Persino i piccoli negozi, le librerie, i bar si sono resi inutili.
E’ di pochi giorni fa la notizia di una giornalista che ha deciso di fare l’esperimento di rifornirsi in tutto e per tutto su internet per gli acquisti di casa.

Il necessario per la sopravvivenza ma anche il superfluo.
Io non credo che il domani sia fatto di vini comprati su internet e bevuti a casa, di giornali su abbonamento e libri digitali.

L’uomo è inevitabilmente un animale sociale, anche se questo lo stiamo dimenticando.

Nella mia cittadina osservo ciò che leggo succedere nelle metropoli, i locali di proprietà degli esercenti sono sempre di meno e gli affitti sono alle stelle.

Non c’è da meravigliarsi che più di qualche negoziante installi dei distributori automatici, risparmiando così sulle spese di gestione e del personale.

Negli altri casi il personale è scontento, non si sente partecipe dell’attività e nella maggior parte dei casi tratta male l’avventore.

Ciò implica un calo degli affari, meno introiti e paghe sempre più da fame.

Un cane che si morde la coda.

Per me il Made in Italy non è design (esternalizzato), non è produttività (delocalizzata), non è cura artigianale (svolta da extracomunitari sottopagati).

Il Made in Italy è il valore aggiunto.

Valore aggiunto è il sorriso, la chiacchierata, le relazioni sociali disinteressate, come fine unico il piacere di vivere in una collettività e aiutarsi a vicenda.

Un valore che ho avuto la fortuna di vedere soprattutto nel sud Italia, il tanto vituperato meridione.

E’ sul valore aggiunto che si gioca tutto.

Il contatto umano.

Non un semplice customer care automatico.

Viceversa il nostro interagire, lavorare, vivere sarebbe ridotto a una mera sussistenza, ove ognuno di noi è intercambiabile, sostituibile.

Senza valore.
______________________________
Ascoltando:
Simple Minds, New Gold Dream (81/82/83/84), 1983

Nessun commento:

Posta un commento