lunedì 12 aprile 2010

LINEA GOTICA

La vignetta di Staino pubblicata su L'Unità di domenica, ha suscitato non poco clamore da parte di quasi tutti gli schieramenti politici.
Nell’illustrazione è rappresentato Bobo (storico personaggio presente nelle strips del vignettista) che dice a sua figlia: “Novantasei membri del governo polacco spariti in un colpo.”
Ilaria risponde: "La solita storia: a chi troppo e a chi niente"

Il riferimento alla politica italiana è evidente.

L'attuale governo è rappresentato da uomini che si vantano di parlare all'elettorato, dicendo le cose che tutti pensano, ma nessuno ha il coraggio di dire.
Sono certo anche che alcuni, alla tragica notizia dell'incidente aereo, hanno sperato nell'intervento di una giustizia divina, per attuare i propri desideri politici in Italia.

Penso però che argomenti come la morte e la malattia, possano escludersi automaticamente come argomento di scherno e derisione.

Sottolineo che questo sia auspicabile come atteggiamento contemporaneo, la storia dell’uomo infatti  è costellata di esempi di irrisione della morte, al fine di renderla meno tragica.

Ridere per vincere la paura.


Nell'ultimo periodo mi sto interrogando su quale sia il limite della satira, complice anche la lettura parallela dell'ultimo libro di Luttazzi.

Francamente non mi interessa se certe forme d'arte offendano Feltri oppure Belpietro, Zucconi o Travaglio.

La satira è un'arte, è comunicazione, semplicemente condivisibile o no, il semplice fatto che ci sia ci fa sentire più liberi perché ci fa capire che l’espressione non è imbrigliata dalla censura.

Quanti artisti avremmo perso, se la censura fosse stata ancora più cieca di quanto non lo sia stata in passato.

Per me il "Pissing Christ" di Serrano non è un'opere d'arte, ma semplicemente una provocazione bella e buona.

Decenza e buongusto dovrebbero regolare le forme di espressione, non l’esplosione di un artista a fronte di personali rotture di vincoli.


L’arte non dovrebbe essere solo un egocentrico sfogo,  togliersi sassolini, anche se sono macigni..

Se inscatolando merda e firmando orinatoi, Manzoni e Duchamp non hanno fatto del male e nessuno, Staino e Serrano, a mio avviso ,si sono spinti oltre la linea di demarcazione .

Quel tratto leggero e tremolante che divide l'arte dalla sterile, ma violenta, provocazione.

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Ascoltando: Consorzio Suonatori Indipendenti, Linea Gotica, 1996

2 commenti:

  1. Mi sembra che Staino non abbia esagerato. Sarebbe interessante chiedere il parere di Luttazzi, per il momento può aiutare rileggere con attenzione le indicazioni auree contenute nel post «Mentana a Elm Street»

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  2. "Il punto è: se rido della violenza su una vittima reale; se mi compiaccio dello scherno su di lui; se...la battuta si pone dalla parte del carnefice; la gag e la risata sono fascistoidi."
    Staino a mio avviso ha utilizzato una comicità fascistoide.

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