martedì 15 luglio 2008

I SHOULD HAVE KNOWN BETTER

A dispetto di ciò che è indicato nel mio profilo sotto la voce "televisione", mi sto completamente disintossicando dai telegiornali.

Per essere più precisi, sono quasi completamente a digiuno anche della carta stampata.
Ogni tanto butto l'occhio sulla cronaca locale, sugli strilloni fuori dalle edicole.

Le voci che percepisco sono un fastidioso stridio, un incontrollato feedback Hendrixiano.

A suo tempo, la pellicola di "Matrix", fu il pretesto per indagare sull'informazione, sulla storia, sulla reale conoscenza dei fatti.
In Italia sono costretto ad accontentarmi della sua versione "Amatriciana".

Predicatori della vera informazione che nascondono scheletri nell'armadio.
Magari invece di essere scheletri sono solo corpi in putrefazione.

Resta il fatto che non mi fido più di nessuno.

Se il vaso era già colmo, la serata di "Studio aperto" dedicata alla povera ragazza uccisa a Lloret de Mar, mi ha completamente aperto gli occhi.

Durante la trasmissione, alle domande delle fameliche giornaliste, l'avvocato ha risposto che:
-lui non sapeva ancora nulla;
-la polizia spagnola non aveva ancora confermato nulla;
-si meravigliava della quantità di informazioni che venivano snocciolate dai telegiornali italiani.

Quindi se:
-la televisione ha ancora bisogno di casi mediatici per coprire le porcherie del governo.
-si riescono a riempire intere nottate televisive con dati incerti, ripetuti in tutte le combinazioni.
-una morte diventa il pretesto per parlare dello sballo dei giovani e delle ore piccole.

Segue che in questo paese non è cambiato nulla dal periodo delle stragi.
L'unica differenza è che oggi basta Corona per distogliere l'attenzione.

Un notevole risparmio di esplosivi.

Oggi il popolo è più bue di quando era analfabeta, e questo governo ce lo meritiamo.
Tutto.

Forse mi procurerò una collezione di Cinegiornali dell'Istituto Luce.

Nel loro surrealismo dittatoriale erano opere d'arte, non propagande ignoranti.
La mia amarezza sta nel fatto che siamo democraticamente controllati da ignoranti senza ritegno.
E che vorrei veramente sapere.
Spulciare tra le ANSA è un lavoro che dovrebbe fare un giornalista.
Non io.

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Ascoltando:
Wire, 154, 1979
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